VS | 5-1 |
LASTRIGIANA: Sicuteri, Guerrini, Mannelli, Innocenti, Vezzosi (23’ Lauri), Gabbani, Terzani, Caroti, Di Tommaso, Vanni (74’ Fabrizzi), Bianchi (82’ Maurello).
A DISPOSIZIONE: Drovandi, Rossi, Chiaro, Patane’.
ALLENATORE: Gianluigi Sarti.
CALENZANO: Lippi, Aldrovandi, Infantino, Berretti, Fedi (70’ Bambagioni), Fusco, Sarr, Bertini (59’ Giomi), Spezzano (68’ Lulja), Ghelli, Vastola.
A DISPOSIZIONE: Fulco, Fawaz, Maresca, Casini.
ALLENATORE: Matteo Angiolini.
ARBITRO: Russo Sez. Valdarno, coadiuvato da Caroti e Solhi di Pontedera.
RETI: 17’ Vastola, 27’ e 80’ Bianchi, 32’, 72’ e 86’ Di Tommaso.
ESPULSO: Aldrovandi al 48’ per somma di ammonizioni.
Lastrigiana e Calenzano, in altre parole; due destini differenti, obiettivi stagionali e posizioni di classifica diametralmente opposti ma anche un unico imperativo che le accomuna entrambe nel momento in cui, a quattro giornate dal termine della stagione regolare, incrociano i tacchetti sul manto sintetico della “Guardiana” di Lastra a Signa. Gigi Sarti e Matteo Angiolini, infatti, non hanno alternative. A entrambi servono quei tre punti che consentano di coltivare ancora sogni o speranze, a seconda da quale delle due parti si voglia vedere. La Lastrigiana, reduce dal successo esterno ottenuto in quel di Bagni di Lucca, vuol far sentire più che mai il fiato sul collo alla “lepre” Ponte Buggianese mentre il Calenzano, dopo il buon pareggio interno ottenuto sette giorni fa con la Lunigiana, è in cerca di quella continuità di rendimento che lo aiuti a tirarsi fuori al più presto dalle sabbie mobili della zona play out. A ben guardare l’atteggiamento tattico e soprattutto, gli uomini che i due tecnici schierano inizialmente sul terreno di gioco, sembrerebbe proprio che questa volta, il Calenzano, abbia qualcosa in più rispetto a una Lastrigiana alle prese con alcune assenze di rilievo. Sarti recupera sì giovani Di Tommaso che torna a formare, dal primo minuto, con Manuel Bianchi quella coppia che “tremare ogni difesa fa” ma è altrettanto vero che le assenze di Chiesi in mezzo al campo e di Burgnich in difesa, costringono il tecnico biancorosso a reinventare entrambi i reparti. In difesa, Mannelli scala sulla corsia esterna di sinistra lasciando il proprio posto a fianco di Capitan Innocenti al redivivo Tommaso Vezzosi. A centrocampo, l’assenza del talentuoso prodotto della “cantera” lastrigiana è tamponata da Sarti puntando sulla fisicità e sulla quantità di Caroti, Gabbani, Terzani e Vanni. Ben più offensivo e spavaldo è, invece, l’atteggiamento tattico adottato da Angiolini che potendo avere a disposizione quasi tutti i suoi effettivi, schiera il tridente d’attacco formato dall’ex Sporting Arno, Siena e Fiesole Caldine Alessio Vastola, dal prodotto del vivaio sestese Spezzano e dal grande e attesissimo ex di turno Davide Ghelli supportati dal robusto Sarr, dal propositivo Bertini e dal giovane ma già ben rodato classe ’97 Berretti che si occupa prevalentemente della fase di contenimento davanti alla difesa nella quale trovano spazio i centrali Fedi e Fusco, il giovane esterno ex Club Sportivo e Scandicci Infantino a sinistra e l’esperto e combattivo capitan Aldrovandi a destra. Un Calenzano, dunque, tutto cuore e gran ritmo che nella prima metà di partita mette in seria difficoltà una Lastra che fatica a star dietro agli avversari. Sono bravissimi i rossoblù a tenere alto il baricentro del proprio gioco ma lo sono ancor di più al 17’ quando, agevolati anche da una leggerezza commessa dalla retroguardia avversaria, sbloccano il risultato. L’azione si sviluppa sulla sinistra, dove un rimpallo favorisce i centrocampisti calenzanesi. Perfetta l’imbeccata profonda per Alessio Vastola che dopo essersi ottimamente liberato in piena area, incrocia imparabilmente in diagonale trafiggendo Sicuteri grazie a un preciso rasoterra che muore nell’angolino basso alla sinistra del portiere biancorosso. Sembra mettersi, dunque, subito male per la Lastrigiana alla quale, come se già non bastassero i problemi legati alle difficoltà di un reparto arretrato tutto da registrare, al 23’ si aggiunge pure un’altra brutta tegola. Vezzosi, vittima di un infortunio muscolare, è costretto ad alzare bandiera bianca inducendo Sarti a schierare l’ex Isolotto “Ciccio” Lauri. Potrebbe sembrare un paradosso ma sarà proprio questo inconveniente a rivelarsi, invece, fondamentale nell’economia del rendimento della Lastrigiana. Il neo entrato va a sistemarsi, infatti, sulla corsia esterna di sinistra dando così la possibilità a Mannelli di scalare nuovamente al centro della difesa, una posizione senza dubbio maggiormente congegnale al giocatore di scuola Malmantile e di passaporto Cattolica e Lanciotto Campi. L’assestamento del reparto arretrato biancorosso, giova, infatti, anche al resto della squadra che adesso, superato questo primo difficile momento, inizia a sciorinare il suo buon calcio prendendo pian piano in mano le redini del centrocampo e dando così modo alle due pericolosissime punte di diamante di scatenare tutto il proprio potenziale. Al 27’ una buona intuizione dei centrocampisti di casa libera sulla sinistra Manuel Bianchi che dopo essere andato via in velocità, entra in area superando l’ex portiere della Rinascita Doccia Massimiliano Lippi con un morbido ed elegante tocco a scavalcare. Il pareggio biancorosso sembra far vacillare tutte d’un colpo le certezze del reparto difensivo calenzanese che all’altezza del 32’, è costretto ad affrontare una tambureggiante manovra condotta da centrocampisti e attaccanti biancorossi. Bella il pallone filtrante in area per Di Tommaso che bagna il proprio rientro in squadra dopo il fastidioso infortunio che lo aveva costretto temporaneamente ai box con un tocco ravvicinato preciso e vincente che superando inesorabilmente Lippi e depositandosi in fondo al sacco, permette alla Lastra di operare il sorpasso. Il primo caldo di primavera si fa sentire nelle gambe dei giocatori di Angiolini che adesso, dopo una convincente partenza in quarta, sembrano in debito d’ossigeno. La Lastrigiana cerca di approfittarne andando vicina al terzo gol allo scoccare del 37’. Di Tommaso lavora un buon pallone al limite dell’area e la sua improvvisa e intelligente verticalizzazione, cogliendo di sorpresa l’intera retroguardia ospite, favorisce l’inserimento di Bianchi che si ritrova a tu per tu con Lippi. L’estremo rosso blu è bravo a chiudergli lo specchio della porta e a fargli perdere l’attimo per la battuta a rete ma una carambola fra i due favorisce l’accorrente Vanni che però, dopo aver raccolto la sfera, non riesce a sua volta a inquadrare lo specchio della porta da ottima posizione calciando di poco fuori alla destra di Lippi. Un Calenzano che dopo appena quarantacinque minuti di gioco, pare già alle corde, va al riposo di metà gara sotto di un gol e in molti dei tifosi rossoblù accorsi alla Guardiana, c’è la speranza che l’intervallo serva ai ragazzi di Angiolini per recuperare un pizzico di energie non solo fisiche ma anche mentali. Peccato, però, che queste speranze siano spazzate via, dopo appena tre minuti di gioco nella ripresa, dalla gravissima ingenuità commessa dall’esperto Aldrovandi che già ammonito, commette un secondo nettissimo fallo sull’incontenibile Bianchi costringendo l’arbitro Russo a estrarre il secondo cartellino giallo nei suoi confronti. Il Calenzano si trova, dunque, costretto a giocare il resto della ripresa con un uomo in meno ma soprattutto, senza uno degli elementi di maggior solidità ed esperienza. Il contraccolpo psicologico è forte per i ragazzi di Angiolini che al 50’ rischiano di subire la più classica delle “imbarcate”. La difesa rossoblù gestisce malissimo un calcio piazzato in suo favore “recapitando” la palla sui piedi di Bianchi, immediata verticalizzazione di quest’ultimo che libera in area Di Tommaso che però, dopo aver controllato bene il pallone, sbaglia clamorosamente indirizzando fuori da favorevole posizione. Ormai in campo c’è una sola squadra che gioca un calcio veloce, divertente ma soprattutto, dannatamente redditizio. Al 60’ l’azione buona si sviluppa sul settore sinistro dell’attacco lastrigiano, dove Terzani, dopo averla portata avanti fino alla trequarti, la verticalizza per Bianchi che dopo aver aggirato in velocità Infantino, entra in area e conclude sul primo palo costringendo Lippi a un mezzo miracolo. La respinta di piede da parte del portiere calenzanese è efficace e i rosso blu si salvano ancora una volta. Nulla possono, però, i ragazzi di Angiolini al 72’ in occasione della prepotente progressione sulla destra operata da “Jack” Guerrini. Il numero due in casacca bianca cambia passo seminando gli avversari e giunto sulla linea di fondo, taglia verso il centro dell’area un bel suggerimento che l’onnipresente Di Tommaso raccoglie e gira di prima intenzione da pochi passi alle spalle di Lippi. Anche se a questo punto, visti i due gol di vantaggio e vista l’impossibilità, da parte del Calenzano, d’imbastire la benché minima reazione, la gara può dirsi conclusa, la Lastrigiana dimostra di avere ancora “fame” e continua perciò a giocare il suo buon calcio fatto di ottime triangolazioni e fulminee ripartenze. All’80’ quella orchestrata dal neo entrato Fabrizzi e rifinita a dovere dai compagni di reparto, mette nuovamente fuori causa la difesa calenzanese lanciando Bianchi che scattato sul filo del fuorigioco, corre veloce verso l’area avversaria, vi entra e supera Lippi con un preciso tocco rasoterra. Il trionfo biancorosso è completo ma viene suggellato sei minuti più tardi da un’altra bellissima manovra che fa uscire sulla ruota della Guardiana la cinquina definitiva. E ancora una volta un ispiratissimo Guerrini a indovinare l’assist vincente. Il giovanissimo difensore lastrigiano porta palla sulla trequarti e poi effettua un preciso traversone che spiove verso il centro dell’area rosso blu premiando il puntuale inserimento del solito Di Tommaso che decide di prendere l’ascensore, salire ai piani alti e superare Lippi con un preciso tocco di testa. La Lastrigiana vince così, in maniera strameritata un’altra importantissima battaglia in vista del rush finale della stagione. La guerra, però, è ben lontana dall’essere vinta. Il rigore trasformato da Moncini, infatti, permette alla capolista Ponte Buggianese di conservare i quattro punti di vantaggio che vantava prima dell’inizio di questa ventisettesima giornata proprio nei confronti della squadra di Gigi Sarti. E’, invece, notte fonda per il Calenzano la cui bruciante partenza aveva fatto sperare in qualcosa di più. Il preoccupante calo sia fisico sia mentale evidenziato dai ragazzi di Angiolini dev’essere interpretato come un poco rassicurante campanello d’allarme in vista della volata finale per evitare la zona play out.