LASTRIGIANA: Dovico,Torniai,Marano,Delli Guanti,Ardinghi,Paoli,Bardi,Vichi,D’Alessandro,Romei,Di Gioia. A disp.: Mannini,Ballini,Santi,Nesti,Nencini,Fidei,Giacomelli. All.: Lorenzo Di Francesco
FOLGOR CALENZANO: Del Bimbo, De Luca,Campani,Formisano,Gashi,Biancalani,Benassai,Rinaldi,Braccesi, Zanca,Melaro. A disp.: Vitrano,Sforzi,Gallo,Giglio,Insola,Bonacchi,Gelli. All.: Pieri Andrea.
Reti:Bardi(l),Braccesi(C),Di Gioia(l),Gelli,Giglio.
Una Lastrigiana bella a tratti e a momenti in preda ad amnesie incredibili così potremmo definire la squadra bianco rossa vedendo la partita di oggi. La truppa guidata da mister di francesco parte benissimo segnando dopo pochi giri d’orologio con di gioia ma il direttore di gara ravvisa un fuorigioco che ha suscitato qualche dubbio agli spettatori presenti alla Guardiana,insomma un classico episodio da VAR. Il gol è nell’aria e ci pensa l’ex fiorentina Federico Bardi a portare in vantaggio i bianco rossi con un missile terra aria che si insacca sotto la traversa. Sembra tutto in discesa per i biancorossi ma si sa il pericolo è sempre dietro l’angolo, e il pericolo in questo caso si chiama Braccesi Edoardo. L’ ex sestese si libera con un numero all’interno dell’area di rigore e batte dovico con un diagonale che va a morire nell’angolo basso alla sinistra del portiere. La Lastrigiana reagisce Romei confeziona un cioccolatino che di gioia non può far altro che scartare,il numero undici raccoglie il perfetto assisti del compagno e riporta in vantaggio la Lastrigiana, Lastrigiana che da qui in avanti decide di farsi male da sola sbagliando lo sbagliabile e sprecando lo sprecabile ed è anche sfortunata quando bardi colpisce l’incrocio dei pali. Il Calenzano ha il pregio di non demordere e pareggia con Gelli lasciato incredibilmente solo davanti a Dovico e addirittura fa sua l’intera posta con una magistrale punizione battuta da Giglio che si infila all’incrocio dei pali. Una Lastrigiana sprecona e poco concentrata regala così i tre punti e colleziona la seconda sconfitta di fila,d’altra parte un coriaceo Calenzano che ha il merito di aver saputo soffrire e capitalizzare al massimo le poche occasioni avute.
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