LASTRIGIANA – SPORTING CECINA 1-0
LASTRIGIANA: Berti, Silvestri, Galluzzi, Belli, Borgioli, Chellini, Frizzi, Bussolini, Bandinelli, Costagli, Sinteregan.
A DISPOSIZIONE: Giannini, Leoni, Ferri, Camarlinghi, Ramaj, Bronzin, Bianchi.
ALLENATORE: Fabrizio Vanni.
SPORTING CECINA: Selmi, Tortorici, Sergi, Maio, Startari, Pavoletti, Bandinelli, Pedrali, Mordini, Giannini, Tripodi.
A DISPOSIZIONE: Alfonsi, Derjai, Mori, Tempestini.
ALLENATORE: Alessandro Camerini.
ARBITRO: Scarabelli di Firenze.
RETE: 1’ Frizzi.
ESPULSO: Tripodi al 73’ per doppia ammonizione.
E’ proprio vero. Il gioco del calcio è spesso materia difficile da comprendere nelle proprie dinamiche. A volte occorre un’intera partita per delinearne contorni ben definiti e risultato finale. Altre, invece, bastano pochi secondi per spezzare l’equilibrio e far pendere il piatto della bilancia in maniera definitiva verso una delle due contendenti. La precisa conclusione dalla distanza di Frizzi che sorprendendo il portiere rosso blu Lorenzo Selmi porta in vantaggio la Lastrigiana dopo appena trenta secondi di gioco, basta e avanza alla formazione guidata da Fabrizio Vanni e Gianni Bellesi per conquistare i tre punti davanti al pubblico amico della Guardiana. Un risultato che premia però, almeno a nostro avviso, una Lastrigiana non certo in grande spolvero e che ci rimanda, al contrario, l’immagine di un Cecina comunque molto determinato che nonostante sia condannato da tempo ad una mesta retrocessione, onorando da par suo questa impegnativa trasferta in terra fiorentina, avrebbe senza dubbio meritato qualcosa in più. I padroni di casa festeggiano, così, degnamente anche davanti ai propri sostenitori la matematica salvezza conquistata una settimana fa pareggiando sul sempre ostico sintetico di Badia a Settimo ed anche l’avvio del match sembra foriero di buoni presagi. Fischio d’inizio dell’arbitro Scarabelli, manovra avvolgente portata avanti dalla formazione biancorossa, palla sul settore sinistro dell’attacco per Frizzi che senza pensarci due volte, fa partire una precisa stoccata dalla lunga distanza che dopo aver superato Selmi, s’infila in rete. Il risultato si sblocca in maniera talmente repentina che un simpaticissimo sostenitore labronico seduto a pochi metri da noi, suggerisce all’arbitro di fischiare la fine, non fosse altro per il fatto che altrimenti, a suo dire, continuando di questo passo lo Sporting, di gol, potrebbe incassarne come minimo sei. La sempre dissacrante ironia tutta livornese sfoderata nella circostanza dallo scanzonato sostenitore ospite contribuisce a distendere gli animi in tribuna ma funge anche da sprone per i ragazzi in casacca rosso blu. Loro, alla Lastra, sono venuti con l’intento di giocarsele fino in fondo le chances di agguantare un risultato positivo e nei minuti successivi il match diviene estremamente equilibrato. Al 13’ i ragazzi di Camerini seminano lo scompiglio in area ospite; la palla giunge sui piedi del ben appostato Matteo Bandinelli che conclude a botta sicura da due passi centrando il palo destro della porta difesa da Emiliano Berti. L’equilibrio regna sovrano anche nella seconda frazione di gara che però, contrariamente a quanto accaduto nel corso della prima, regala agli spettatori presenti in tribuna un maggior numero di emozioni. Al 37’ ci prova, sempre dalla distanza, il biancorosso Chellini il quale, pur non colpendo benissimo il pallone, riesce comunque ad indirizzare un velenoso rasoterra verso i pali difesi da Selmi che a sua volta, mostrando grande reattività, si getta in tuffo sulla propria destra con i giusti tempi riuscendo a toccare leggermente la sfera e a deviarla in calcio d’angolo. Entrambe le compagini si mostrano piuttosto imprecise in fase d’impostazione e così, al 53’, il pericolo per la porta difesa da Selmi scaturisce, come spesso accade in queste occasioni, da un calcio piazzato. Sugli sviluppi di un corner dalla destra, la palla spiove sul secondo palo, dove Borgioli è sì bravo a prendere il tempo ai difensori cecinesi saltando più in alto di tutti ma lo è un po’ meno nell’indirizzare il pallone a rete di testa da due passi. La sfera sorvola di poco la traversa graziando lo Sporting che resta, così, ben dentro il match. Al 56’ è, invece, un’errata interpretazione arbitrale che sul fronte opposto, dà la possibilità al Cecina di farsi veramente pericoloso. Il neo entrato Ferri protegge un pallone destinato a terminare in fallo laterale impedendo ad un avversario di rientrarne in possesso. Il signor Scarabelli, però, assegna la rimessa laterale agli ospiti ravvisando un inesistente ultimo tocco da parte del difensore biancorosso. Sugli sviluppi della rimessa in gioco, un lungo traversone dalla sinistra spiove nei pressi dell’area piccola sorprendendo Berti che indeciso sul da farsi, non esce incontro alla sfera favorendone il recupero da parte di Giannini. Il numero dieci cecinese si ritrova col pallone fra i piedi a due passi dalla porta ma girando a rete in scarsa coordinazione, getta clamorosamente alle ortiche una ghiottissima opportunità. La palla termina alta sopra la traversa e questa volta è la Lastra a tirare un grosso sospiro di sollievo. Al 60’ la difesa ospite rischia d’incappare nel più classico degli “hara Kiri”. Ferri scodella direttamente verso l’area di rigore rosso blu un calcio piazzato dalla trequarti. La sua parabola è intercettata di testa da un difensore che nel tentativo di anticipare gli attaccanti di casa, salta bene di testa. L’impatto col pallone, però, è infelice poiché lo stesso si dirige verso la porta. Selmi è così costretto a compiere un autentico miracolo e volando sulla propria destra in virtù di un gran colpo di reni, salva i propri pali guadagnandosi gli applausi dei sostenitori di entrambe le fazioni. Un intervento stilisticamente molto bello ed importantissimo, il suo, che tiene ancora vive le speranze di rimonta labronica. Al 64’ ci riprova, sempre dalla distanza, Alessandro Ferri che indirizza direttamente a rete il solito calcio piazzato dalla trequarti. Sfruttando la grande potenza del suo piede, il difensore di casa prova nuovamente a sorprendere Selmi che però si dimostra nuovamente attentissimo riuscendo a neutralizzare l’insidiosa parabola proposta dal numero quattordici in casacca biancorossa. Al 66’, sempre su calcio piazzato, ci prova il rosso blu Giannini la cui conclusione mette in una qualche apprensione Berti che è costretto all’intervento in due tempi per neutralizzare il pallone. La gara si avvia alla conclusione senza altri spunti di cronaca degni di menzione. In pieno recupero la formazione di Camerini resta in dieci. Tripodi, ammonito in precedenza, commette un netto fallo sul neo entrato Bronzin che gli vale il secondo giallo. Questo episodio non contribuisce però in alcun modo sull’esito della gara che pochi secondi più tardi, termina con il successo di misura della Lastrigiana nei confronti di un Cecina mai domo al quale vanno solo fatti i complimenti per l’impegno profuso ma anche per la buona solidità mostrata in fase difensiva. Una Lastrigiana eccessivamente imprecisa in fase d’impostazione ha ottenuto il massimo con il minimo sforzo ma qualche rammarico resta in virtù della poca lucidità evidenziata dai ragazzi di Vanni in fase conclusiva.